Terre del lamone

La rigogliosa valle nel cuore verde dell’Emilia Romagna

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Il Manifesto del lamone

Il percorso più diretto che collega Ravenna e Firenze, nel tratto Romagnolo, costeggia il Fiume LAMONE

Il Fiume è punteggiato da piccoli agglomerati urbani, e le comunità che si raccolgono attorno ai fiumi costituiscono un patrimonio inestimabile, ciascuna con le proprie abitudini, i propri ritmi, le proprie attività.

I fiumi uniscono e vivificano il territorio, poichè nei fiumi scorre l’acqua e nei loro alvei fluiscono anche la storia, la cultura, l’identità delle comunità residenti. E fluisce in alcuni casi anche la vita, la formazione culturale e l’identità di grandi personaggi. Le terre attraversate dal fiume Lamone, infatti, sono anche le Terre di Dante, ovvero luoghi che il Sommo Poeta ha visitato nel suo cammino da esule e che oggi possono aiutare a ricostruire la sua storia ed immaginare quanto di ciò che egli ha visto con i propri occhi possa aver ispirato la stesura delle sue immortali opere letterarie.

E’ imponente il patrimonio storico disseminato nel territorio: dal Teatro degli Animosi di Marradi, al Collegio S.Giuseppe di Fognano; dalle Rocche di Brisighella e Modigliana, alle Botteghe Ceramiche di Faenza; dalla Piazza Nuova, le pievi e i conventi di Bagnacavallo, a Palazzo San Giacomo di Russi; fino agli innumerevoli monumenti di Ravenna, senza escludere i musei ed i centri di educazione ambientale.

Le attrattive naturalistiche ed ambientali rappresentano una caratteristica rilevante del territorio del Lamone, il cui impluvio comprende anche parte di tre parchi naturali: Foreste Casentinesi, Vena del Gesso Romagnola e Delta del Po, con luoghi unici come le zone umide a nord di Ravenna.

Tradizioni come il Mosaico a Ravenna, l’Intreccio delle Erbe Palustri a Villanova di Bagnacavallo, la Ceramica a Faenza, la Tela Stampata a Ruggine, il Merletto a Brisighella, e la produzione e lavorazione della Canapa di Russi simboleggiano la Storia, la Cultura, le Identità delle Terre del Lamone.

Culla di cultura, di stili di vita, di qualità, il percorso è costellato da eccellenze gastronomiche quali il Tortello di Patate di Casaglia, i Marroni di Marradi, l’Olio di Brisighella, il Bartolaccio di Tredozio, il Mandorlato al Cioccolato di Modigliana, il Bursôn antico vitigno di Bagnacavallo, il Bèl e Còt e i cappelletti e la piadina impareggiabile di queste Terre.

Tutto ciò offre opportunità per la fruizione Culturale, Turistica, Gastronomica, Educativa, Ricreativa e Sportiva di tutto il territorio attraversato dal Lamone. Tali elementi possono rivelarsi “giacimenti” e risorse economiche produttrici di ricchezza e benessere, qualora integrate e promosse all’interno di un contesto paesaggistico riqualificato.

Ciò è ancora più vero oggi, con l’approvazione da parte della Regione Emilia-Romagna della nuova legge sul turismo, che identifica le “destinazioni turistiche di area vasta” come cornice nella quale sviluppare progetti e iniziative in cui valorizzare i territori e i relativi entroterra.
Entroterra da sempre considerati elementi secondari e che, invece, se adeguatamente collegati fra di loro anche dal punto di vista della promozione turistica, possono rappresentare il valore aggiunto che può aiutare ad attrarre turisti con interessi diversificati e da tutti i Paesi del Mondo.

"Gli aderenti al Manifesto, propedeutico al Contratto di Fiume, Terre del Lamone s’impegnano a favorire la realizzazione di questo orizzonte comune, coordinandosi anche nella fase di presentazione di candidature a progetti europei o finanziamenti ordinari e straordinari per realizzare azioni comuni lungo l’asta fluviale approfondendo di volta in volta uno o più aspetti fra quelli sopra elencati."

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